Il ruolo degli acidi grassi a catena corta nella regolazione dell’osteoporosi: nuove prospettive dal microbiota intestinale alla salute delle ossa: una revisione – PMC (nih.gov) 23 agosto 2024; 103(34):e39471. doi: 10.1097/MD.00000000000039471.
L’osteoporosi è una malattia scheletrica sistemica caratterizzata da bassa densità ossea e deterioramento microarchitettonico, con conseguente aumento del rischio di fratture. Con l’invecchiamento della popolazione, l’osteoporosi impone un pesante fardello in tutto il mondo. Le attuali terapie farmacologiche, come i bifosfonati, possono ridurre il rischio di fratture, ma hanno dei limiti. Ricerche emergenti suggeriscono che il microbiota intestinale regola il metabolismo osseo attraverso molteplici meccanismi. Gli acidi grassi a catena corta (SCFA) prodotti dalla fermentazione microbica delle fibre alimentari hanno un impatto benefico sulla salute delle ossa. Studi preclinici indicano che gli SCFA come il butirrato e il propionato prevengono la perdita ossea nei modelli di osteoporosi inibendo l’osteoclastogenesi e la modulazione immunitaria. I primi dati clinici suggeriscono anche che l’integrazione di SCFA può migliorare i marcatori di turnover osseo nelle donne in postmenopausa. Gli SCFA probabilmente agiscono attraverso l’inibizione della differenziazione degli osteoclasti, la stimolazione dell’attività degli osteoblasti, la regolazione delle cellule T e altre vie. Tuttavia, il dosaggio ottimale, i metodi di somministrazione e la sicurezza a lungo termine richiedono ulteriori indagini. La modulazione dell’asse intestino-osso attraverso l’integrazione, i prebiotici/probiotici, la dieta e gli interventi sullo stile di vita rappresenta un approccio terapeutico innovativo per l’osteoporosi. Sfruttare l’interazione tra microbioma, metabolismo, immunità e osso può fornire nuove direzioni per la gestione dell’osteoporosi in futuro.
Per consultare l’articolo originale: PMID: 39183408 PMCID: PMC11346881 DOI: 10.1097/MD.00000000000039471